Professionista con una solida e ampia preparazione in Marketing ed un percorso professionale consistente maturato nel settore FMCG ed in particolare nel Food & Beverage. Incontrando Fabio ho subito avuto la sensazione di trovarmi di fronte una persona solida che ha costruito con consapevolezza il proprio profilo professionale compiendo le sue scelte con una visione di sé stesso nel lungo periodo.
Quali sono le 3 scelte che hanno maggiormente avuto impatto sulla tua preparazione?
“In primis, la ferma volontà di andare all’estero e fare quindi la mia prima esperienza internazionale in un contesto multiculturale come quello di Dubai. Devo agli anni trascorsi lì come International Brand Manager di Perfetti la mia apertura mentale e la capacità di confrontarmi sul campo con clienti, collaboratori, capi, colleghi e fornitori davvero provenienti da ogni parte del Mondo.
Il secondo aspetto che ritengo fondamentale per sviluppare le competenze di innovazione è poter lavorare in una struttura Corporate, da qui la mia scelta di accettare con entusiasmo e grande motivazione un’ulteriore esperienza all’estero, questa volta in Olanda.
La terza sicuramente l’approccio multi canale nel business development: Export, Normal Trade, HO.RE.CA, Modern Trade e Digital.”
Ascoltandoti si percepisce grinta e passione per il tuo lavoro: cosa ti diverte di più? Cosa guida la tua motivazione?
“Sono sempre stato attratto dalle esperienze che potevano offrirmi la possibilità di far crescere il business, costruire la marca, avere un impatto e creare valore. Sicuramente negli ultimi tre anni in Refresco, lavorando nel mercato italiano e gestendo marche locali mi sono divertito molto grazie alla possibilità di innovare”.
Sei stato bravo o anche fortunato?
“Sono convinto che il rapporto con la fortuna sia come quello di una navicella nell’orbita di un pianeta, se non ti avvicini, mai atterrerai.”
Fabio, prima di salutarci, mi racconti quale lettura è stata per te di ispirazione nel ruolo di capo?
“7 Habits di Covey che mi ha fatto comprendere l’importanza di lavorare su sé stessi e sulle proprie competenze manageriali. Da allora ho l’abitudine di regalare questo libro ai miei nuovi collaboratori”