Prestazioni finanziarie eccellenti sono il parametro principale con cui imprenditori, investitori, in generale il mercato e gli stakeholders valutano la performance dei Top Manager, ma oggi non è l’unico.
Offrire prodotti e servizi competitivi e innovativi, fidelizzare i clienti, trattenere i talenti nell’organizzazione, attrarre manager che possano dare valore aggiunto e giovani risorse di potenziale dall’esterno, disegnare e rafforzare i processi aziendali, dimostrare integrità nella gestione e di saper guidare verso un impatto positivo sui temi di sostenibilità sono tutti obiettivi nell’agenda di un Top Manager.
Una valutazione quindi più equilibrata su quanto sta realizzando, non più unidimensionale, ma complessiva sul valore aggiunto che la sua leadership sta portando agli stakeholder.
Chi è alla guida di un’azienda oggi è sempre più sotto pressione da parte di dipendenti, consumatori e investitori per dimostrare il contributo positivo alla società e l’impegno nel guidare il cambiamento e in ultima analisi quanto ha migliorato la reputazione dell’azienda durante il mandato.
Migliorare la reputazione significa migliorare il sostegno pubblico all’azienda, e questo riguarda tanto le multinazionali quanto le PMI.
Lavorare sulla strategia di costruzione, ricostruzione, miglioramento e valorizzazione della reputazione nel rapporto con tutti gli stakeholder consente di essere un player attrattivo nel mercato.
Chi saprà trasmettere influenza, credibilità e carisma ponendosi come figure di riferimento globali o locali con un approccio personale vincerà la sfida dei prossimi anni.
Le persone non ripongono la propria fiducia in soggetti inanimati o entità astratte, ma si fidano delle altre persone che si dimostrano decisori trasparenti e dotati di visione.
Fino a qualche tempo fa questo riguardava i leader in politica, religione, no profit, istruzione, nel campo medico o militare, oggi invece riguarda anche il mondo del business, perché è anche al mondo delle imprese e a chi le guida che si chiede di essere il motore del cambiamento e di prendere posizione.
Chi dirige un’azienda deve fornire motivazione, ha precisi doveri verso di essa anche nel determinare la direzione che l’organizzazione deve seguire e applica nell’organizzazione le sue competenze manageriali, indirizza i comportamenti attesi dal modello proposto, porta la sua visione e capacità di innovazione per differenziare la propria organizzazione da quella della concorrenza e conservare nel tempo la posizione di forza acquisita.
Non è quindi più funzionale per un top manager essere inaccessibile, al contrario l’obiettivo diventa tenere aperto il dialogo, mostrandosi al tempo stesso flessibili e autorevoli quale fattore cruciale per il successo di un’azienda.
Cosa significa per un Top Manager creare, mantenere e migliorare la propria reputazione?
Metterci la faccia, comunicare i propri valori, condividere la propria visione e stile di leadership per raggiungere gli obiettivi, essere rilevanti e coerenti, dare riconoscibilità alle linee esecutive, comunicare la creazione di valore negli asset intangibili e generare engagement.
Questo processo dinamico e complesso, che investe il Top Manager nel ruolo di catalizzatore dell’engagement, conduce ad effetti positivi sulla reputazione aziendale oltre che sulla propria. Offrire un’immagine positiva, di standing elevato e distintiva è un arricchimento del proprio valore professionale anche a livello individuale sia nel ruolo attuale sia in prospettiva.
Aldilà dei mezzi e dello stile di comunicazione scelto, la qualità fondamentale che la narrazione volta a stabilire un vantaggio competitivo nella percezione del pubblico, deve avere è l’autenticità nel raccontare la combinazione di competenze, valori, passioni e personalità che complessivamente la figura incarna.
Corporate branding e personal branding del top management devono essere allineati in una visione strategica coerente, ma al tempo stesso con una connotazione dal tocco umano per la seconda.
Il personal brand non è fatto, o almeno non solo, di dichiarazioni, ma si rispecchia nelle relazioni e nella credibilità.
Deborah Palma
Fondatrice e Leader di Angels